Dott.ssa Fabrizia Vezzani (collaborazione sospesa per pensionamento)
Specializzazione
Medico specialista in malattie infettive e tropicali presso l’Università di Milano. Master di 2° livello in Medicina Integrata – Percorso di Omeopatia. Diploma in Omeopatia rilasciato nel 2006 dalla Scuola Superiore di Omeopatia della Confederazione Internazionale di Omeopatia della sede di Bologna.
Fino al 2007 ha svolto la sua attività quale Aiuto ospedaliero presso la Divisione di Malattie Infettive di Reggio Emilia. Attualmente svolge l’attività medica ambulatoriale presso lo Studio Eubios.
Che cos’è l’omeopatia
La medicina omeopatica è l’unica medicina energetica ad essere nata in Occidente ad opera di un medico tedesco, il dottor Samuel Hahnemann, alla fine del 1700.
Per l’omeopatia la malattia rappresenta l’espressione individuale di uno squilibrio energetico dell’organismo.
Il sintomo è il tentativo dell’organismo di ripristinare tale equilibrio.
I sintomi si presentano a vari livelli: fisico, mentale, emozionale in quanto uno solo è il tipo di energia di un organismo che si manifesta a tutti i livelli.
In omeopatia si riconoscono tre grandi tipi di energia: una reattiva, una produttiva e una autolesionale.
Il sintomo fisico è l’ultimo e più superficiale anello di una catena che inizia a livello più profondo: mentale ed emozionale.
Ogni persona può quindi presentare un sintomo che però ha origini diverse ecco perchè in omeopatia non esiste un farmaco o rimedio unico per ogni sintomo.
Ambiti di intervento
L’omeopatia, essendo riconosciuta come una metodologia medica, ha come campo d’azione tutti i tipi di disturbo, in particolare i risultati migliori si ottengono in quelli funzionali:
- Cefalee
- Insonnie
- Ansie
- Depressioni
ma anche quando viene attivata la reattività dell’organismo là dove il danno strutturale è minimo:
- Tutte le malattie delle prime vie respiratorie
- Malattie funzionali dell’apparato digerente
- Malattie della cute
- Allergie
- Disfunzioni ginecologiche
- Disfunzioni metaboliche
- Malattie dell’apparato osteoarticolare
- Lievi traumatismi