– A cura di Alessandro Mosele –
Secondo l’UE e l’Agenzia Internazionale per l’Energia, i cambiamenti comportamentali che danno luogo alla crescita della domanda di efficienza energetica (quelli direttamente collegati all’uso ottimale delle tecnologie correnti o quelli più strettamente legati a un vero e proprio cambiamento culturale) potrebbero consentire un risparmio energetico dal 5 al 20%.
Quello dei cambiamenti comportamentali è ormai uno strumento indispensabile da inserire nella “cassetta degli attrezzi” delle strategie per l’efficientamento energetico e personalmente lo sostengo con convizione già da un po’, alla luce anche di reali casi applicativi (vedere l’articolo Non sprecare, realtà o utopia? Un esempio applicato al risparmio energetico).
Non è certamente un percorso banale, e a livello di organizzazioni e aziende di una certa dimensione può richiedere investimenti anche importanti, tuttavia presenta indubbi vantaggi:
- può avere un impatto significativo sui consumi energetici;
- è implementabile rapidamente;
- non richiede acquisto e installazione di impianti nè quindi azioni invasive sugli immobili.
E’ possibile scaricare la pubblicazione ENEA che analizza questo tema in dettaglio:
“Cambiamento comportamentale ed efficienza energetica – Stati Generali Efficienza Energetica 2017“.
La trovate qui (Dropbox) in formato PDF ottimizzato (4,6Mb).
Consulta altri articoli e pubblicazioni sui temi:
- Indice tematico articoli
- http://www.enea.it/it/pubblicazioni/edizioni-enea
- energia e risparmio energetico
- acustica e isolamento acustico