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Riscaldamento delle abitazioni: 10 regole base per il risparmio energetico.

Pubblicato il

– A cura di Alessandro Mosele

risp_energeticoDa oggi 15 ottobre riscaldamenti al via in 4.300 comuni italiani, quelli in zona climatica “E”, che comprende le principali città italiane come Milano, Torino, Bologna, Venezia. Per scaldare al meglio le proprie case, evitando però sprechi e brutte sorprese nella bolletta, ecco un utile vademecum in 10 regole, applicabile principalmente agli impianti a radiatori, che ad oggi costituiscono ancora la tipologia di impianto termico più diffusa, ma estendibile anche agli altri.

0. Installare un’idonea regolazione.
E’ ovviamente il punto di partenza. Un cronotermostato per far funzionare l’impianto solo quando serve e ai livelli di temperatura desiderati, oltre a valvole termostatiche sui singoli radiatori. Questi interventi, se uniti alla sostituzione del generatore di calore con una caldaia a condensazione, possono portare a risparmi annuali sul costo del combustibile anche oltre il 30% e possono usufruire di interessanti agevolazioni fiscali.
Aggiornamento 14/09/2020: l’utilizzo sempre più diffuso, oltre che obbligatorio per poter ottenere le massime aliquote di agevolazioni fiscali, di “termostati ambiente modulanti” porta numerosi vantaggi e pochi inconvenienti. Un termostato modulante in sintesi è un dispositivo, collegato con cavo bus direttamente al generatore di calore, che consente di sfruttarne al meglio le sue capacità di modulazione. Al lato pratico il comando modulante agisce riducendo la temperatura di mandata dell’acqua di mandata all’impianto di riscaldamento mano a mano che la temperatura ambiente si avvicina al set point impostato. Questo comporta essenzialmente due vantaggi: una riduzione dei consumi grazie all’aumento dei rendimenti di caldaia (un generatore di calore a condensazione è tanto più efficiente quanto minore è la temperatura dell’acqua scaldata) e un miglioramento del comfort ambiente grazie a temperature più basse ma costanti nel tempo dei corpi scaldanti. L’inconveniente principale può essere quello, in edifici di grosse dimensioni o con più zone riscaldate (piani diversi, oppure zone notte lontane dalla zona giorno ecc.), che un unico termostato modulante garantisce condizioni di comfort nella zona in cui è installato, ma potrebbe non garantire il raggiungimento delle temperature desiderate nelle altre zone.

1. Stop all’effetto sauna.
Le valvole termostatiche sono dotate di una manopola che consente di impostare la temperatura desiderata in ogni ambiente, limitando l’emissione di calore dei radiatori per esempio in presenza di apporti di calore interni gratuiti (sole, fonti di calore interne agli ambienti ecc.) così da non superare la temperatura impostata;

2. Per ogni stanza la giusta temperatura.
Bassa dove non serve, più alta nelle stanze più frequentate: 20°C nel soggiorno e 18°C nelle camere sono temperature medie ragionevoli. Ogni grado di temperatura in più comporta un aumento dei consumi di circa il 7% all’anno, nella nostra zona climatica (zona “E”), che aumenta per le località verso la pianura fino al 9% e diminuisce fino al 6% per quelle nella zona collinare preappenninica. Ciò significa che passando da 20 a 23°C il consumo aumenta del 21%;

3. Far respirare i radiatori.
Se si vuole che le valvole abbiano realmente il loro effetto, evitare di “soffocare” i radiatori con tendaggi pesanti, mensole, copriradiatori o indumenti bagnati, che alterano la misurazione del calore da parte del sensore;

4. Arieggiare, non surgelare.
Per ricambiare l’aria sono sufficienti 5 minuti con le finestre bene aperte: tutto il tempo in più farà solo raffreddare l’ambiente con un conseguente aumento dei consumi necessari a riportare il livello di temperatura a quello desiderato. Il ricambio d’aria è comunque necessario sia per garantire una buona qualità dell’aria respirata, sia per ridurre il rischio di formazione di condensa e muffa sulle pareti;

5. No agli estremi.
In caso di assenze da casa per qualche ora, non chiudere la valvola per poi portarla in posizione massima al rientro. Si rischia di avere una riduzione del comfort senza una apprezzabile riduzione dei consumi;

6. Niente panico.
Se il radiatore è freddo o appena tiepido, soprattutto nella parte inferiore, non significa che è rotto, ma che la temperatura ambiente desiderata è stata raggiunta e che la valvola termostatica sta lavorando correttamente riducendo la portata di acqua in circolazione;

7. Pulizie di primavera e manutenzione.
Quando ad aprile il riscaldamento viene spento, è bene aprire al massimo il comando della valvola termostatica, per evitare che il dispositivo interno possa essere otturato da impurità presenti nel circuito. La manutenzione del generatore di calore dovrà invece essere effettuata da personale specializzato che ne garantisce un funzionamento efficiente e una maggior durata;

8. Pannelli riflettenti.
Installandoli tra muro esterno e radiatore, nel caso di abitazioni con murature poco isolate, possono portare a riduzioni sui consumi fino al 5% circa. E’ un ‘trucco’ semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore;

9. Condividere.
Condividere e promuovere con i vicini e gli altri condomini queste basilari regole sul risparmio energetico e i risultati raggiunti in termini di riduzione dei consumi. Ne gioverà la bolletta di tutti e… l’ambiente!

10. Rivolgersi ai soggetti giusti.
Meglio affidarsi a professionisti qualificati per la corretta progettazione, installazione e guida al corretto utilizzo dell’impianto, piuttosto che al tuttofare di fiducia che rischia di non essere esperto in materia di riqualificazione ed efficienza energetica.


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